Scivolano le nuvole dai colli,
spaziano sulle verdi pianure,
avvolgono le risaie in lontananza.
Ed è respirando l'aria di un nuovo mattino,
che abbandono i sogni dell'ultima notte.
Eppure,
osservando tutto ciò,
mi fermo aspettando che il vento
asciughi quell'acqua.
Con le guance rosse
ti offro impaziente il mio cuore,
senza veli,
nelle ciglia socchiuse della mia vita.
Troppo chiuse e perse,
per guardare oltre quelle verdi distese.
Tremante, senza cura, cado come un seme,
che un giorno fiorirà fresco e rigoglioso,
o resterà morente,
parte di un terreno infertile.
Così,
come un legno di nocciolo,
tra rovi e frasche forse...
lasciarti dovrei.
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