Vorrebbe correre come corre una donna della sua età
non come un bambino, che lei sa che non può
e un bambino mai non è stata nella verde sua età
Vorrebbe andare pian piano, i passi leggeri,
tra le pareti del suo regno e spolverare le briciole
riempire un bicchiere sistemare sul tavolo una posata
guardare fuori della finestra le nuvole ed il sole.
E’ di questo che sogna tra le coltri azzurre delle lenzuola
dentro il letto arroventato dalle sue pene
mentre geme in silenzio per un nuovo dolore
che si somma all’antico e ripete sto bene
se legge nei miei occhi affanno e timore
E’ fermo il suo tempo mentre conta le ore
senza far confusione tra la notte ed il giorno.
Ha coscienza d’un mondo che va nel male e nel bene
più il male, lo sa, dalla televisione ad alto volume.
Lei sospira e ripete sto bene mentre invoca la fine
rannicchiata nel letto e nel suo corpo di piume.
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