Ho un fiorellino infilato nel cappello
e dorato specchio sempre nella mano,
mi guardo e dico: Oddio quanto sono bello!
Un poco effeminato, mi sento dentro,
sempre mi muovo con un passo veloce,
perché, nel villaggio, voglio stare al centro.
L’osservare ogni cosa esalta i miei occhi,
chissà perché mi corteggian tutti quanti.
A volte fingo di non veder marmocchi,
per render gustosi poetici istanti.
Ma non voglio nessuno, starmene solo,
fastidio mi danno quei troppi pollici.
Ho sempre più spazio quando spicco il volo,
login mentale a diciassette forbici.
Uffa, che noia, anch’essi uguali son assai,
cosa debbo fare per stare tranquillo?
E si, nel mondo del web son soltanto guai,
se mi contagian le rime del morbillo.
La verità vi narro, no che non posso,
qua sono amato, ma senza confidenza.
Eppur devo scrivere ogni paradosso,
tutti prediligono la diffidenza.
Conosco la storia, che faccio di male?
Si sa che il cuore non è un egoista.
A volte, mi sento esser una vestale,
forza mi dona, affabile idealista.
I Puffi nascono nel 1958 e il loro creatore è il fumettista belga Peyo. Il numero dei puffi è andato via via aumentando, a seguito dei crescenti episodi che li hanno resi famosi in tutto il mondo.
Il puffo Vanitoso si sente il più bello del villaggio e adora guardarsi spesso, in uno dei suoi tanti specchi.
Restando continuamente affabile, non è egoista ed è benvoluto da tutti.
N.d.A: Frutto di fantasia, ogni riferimento a persone e fatti è puramente casuale, (ma c’è una parte di vanità in ciascuno di noi).
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