Fu un'antenna di una TV
mai avuta, all'inizio
ma aveva forma di albero maestro
e la adornai di lustrini:
il mio primo albero di Natale
E il successivo fu un ramo sbiancato
con puntale e boa d'argento
E dopo una spirale
scheletro di una cesta da bucato
E fu scalpore
e file e filari di lucette
nella mia casa buco ma a
due piani e ancora fiocchetti
specchi e rose in tulle
Quest'anno avrei voluto giusto
un albero listato a lutto
per dignità almeno
e in più le mie dita mi hanno tradita
invece ancora ho aggiunto
sembrava una chiocciola per
qualche galassia morta
Nessuno ha notato
le fitte delle dita
e ogni nodo una scossa al cervello
mai, mai dare inizio
a uno spettacolo a cadenza!
Così ho preso cesoie e guanti
qualche breve scossa
vetri in pezzi
e la scatola che aspetta il cassonetto
in fondo alle scale sembra quasi
un bottino da pirati
ma buia è la terra a oriente
il cielo schiarisce di urla soltanto
senza aiuto né richiesta
senza sguardo al dolore
dei miei nervi
delle mie dita
dello sforzo
e il lavandino perde
e resto sola
tra frantumi e fili
strappati e niente
niente
niente più
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