Ti vorrei qui,
silenzioso come eri sempre,
amorevole,
dolce come uno sguardo di un bimbo che ha appena rubato i biscotti,
amabile
e bello
come le calle in riva al fiume quel giorno di mille anni fa,
Ti vorrei qui,
vicino,
col maglione blu con i buchi sul gomito
e il fazzoletto che ti spuntava sempre dalla tasca dei pantaloni
e vorrei quel tuo canticchiare fra una sigaretta e l'altra,
mentre mangi con l'anima il profumo dei fiori
in quel vasetto sbeccato messo sul camino.
Ti vorrei,
vorrei quella tua risata che ricorda il gorgoglio di una fonte,
vorrei le tue lacrime per un libro, un film, una poesia.
Vorrei averti intorno
sempre e sempre,
e vederti ancora cercare gli occhiali,
la penna,
la sciarpa,
il coltellino che perdevi in continuazione,
il quadernetto a quadri dove scrivevi pensieri, emozioni
e dolore.
Vorrei il tuo sguardo assorto,
quel tuo strano modo di annuire,
le tue mani che segnavano il ritmo della tua musica sul tavolo,
sui mobili,
sulla spalliera della sedia
e vederti fare colazione, quando imitavi i montanari divorando pane e sogni
e osservarti ancora mentre accarezzi quel gatto con gli occhi storti che ti ama alla follia.
Vorrei averti, sentirti, vederti.
In questo momento della mia vita vorrei solo te, padre.
Te solo.
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