Non lasciarmi tornare indietro
alla mia indolente mestizia
di giardino blu
- davo l’acqua a chilometri di sabbia -
- le mani graffiate dal vuoto e perdute -
- ma erano grandi cose se seminammo
di gioia anche il dubbio di esistere -
A occhi chiusi so tutto di te
e sai tutto di me, perciò
non lasciarmi spazio al pensare
a quel buco nero lancinante
messo all’ombra del cuore
In un bozzolo non sento più
cosa ci sverni ma
va bene così, basta la sera di nebbia
a sedare l’angoscia
- vedi? sta passando -
ma presto il tentacolo riappare
ben nutrito - colpa mia - come un figlio
come un sommo dio
- che sia l’addio dall’essere al mancare,
l’ultimo desiderio?
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