Pubblicato il 17/12/2023 19:03:50
Monologo allo specchio Resto in posa di fronte allo specchio a cercarmi nel fondo degli occhi (non ben sapendo cosa l’anima sia se non la fibra finale che completa le ossa) la carne immutata, nonostante la barba ingrigita, del ragazzo che ero, che a mano piantava desideri tra l’erba dei fossi, tra le acque smosse delle rogge, tra le gambe dischiuse delle regine. Per gioco. Soltanto per gioco, per incoscienza. Ogni passo all’indietro è una distanza che raddoppia. Per meglio vedermi dovrei allontanarmi fino a perdermi di vista. Rigirarmi nella bocca parole che non oso dire. Il vero di noi sta in quello che resta non detto.
Credo oggi di avere risposte alle domande poste in passato, ci arrivo dopo anni di silenzi, fuori tempo massimo, fuori luogo, avanzando come gli uccelli costretti a sfidare l’ostinazione del vento:
cercando riparo rasenti alle siepi. “Se sono costretti” dici “la loro non è una sfida ma una pura prova. Quasi una sorta di resa”. da Ora che tutto mi appare più chiaro (PuntoaCapo Editrice 2023)
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