Il tempo è nuovo
di foglie sparse di rosse castagne
d’inquieti mari nella bocca del vento
di pensieri in un’altra lingua, talvolta muti
talvolta vaghi spesso incompresi
di parole che vanno su sentieri percorsi
da chi migrato nell’ultimo volo ora sorride
oltre le cime brune confuse nell’oscurità
da chi stanco della solita pietanza
ora mastica aria e fumo
da chi ha dimenticato il sorriso
verdeggiante nei campi di papaveri
Non ha nome l’albero osannato
ora piegato nella sconfitta
non ha nome l’uccello ridotto in cattività
non ha nome il desiderio antico
meteora destinata agli abissi
non ha nome un sogno divelto dalle sue radici
Il tempo è nuovo lento senza trappole
senza un galateo
Potresti sederti sulla sponda del fiume
e vederlo passare inutilmente
o potresti prendere le redini in mano
e finalmente ostinarti a voler vivere.
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