Pubblicato il 29/08/2023 11:06:49
Pensavo il gran fuoco d'estate fachiro mangiare le paure l’amaro nelle ossa la sabbia molle estirpare dai passi
il tempo il vuoto l’inutilità degli echi e la brezza credevo riparatrice di mancanze quelle ferite di meduse troppo addosso. Troppo addosso ogni cosa che vorrei lontana troppo lontana l’aurora bella ora che solo sento strascicar le onde battere buio nel respiro, così lontana quell’aurora senza misura senza senso tutta spalancata – – una fuga infinita con la sua gemma.
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