Il tempo oggi ha slargato
le sue redini di misericordia
sui cactus; sulle aloe
torturate dal sole;
sulle primule avvizzite
sotto i suoi capricci:
Io siedo inerte come una sposa
nello stupore verginale
della casa e i suoi ammennicoli,
ammaliata dal tic-tac dell'orologio,
buon compagno degli operosi
e degli uomini d'affari.
Ma 'è un ragno
che sporca la tappezzeria
con la sua pallina di sterco
e nonostante il voto di verginità
della mobilia quasi ancora
avvolta nel cellophane,
lascia una scia di spavento e di orrore;
improvvisamente fa saltare pagliacci
macabri
da scatole immaginarie
e rende ridicolo il fallace candore,
vano il vento dell'oblio!
Il dio dell'oggettività delle cose
striscia nudo in cantina
coi suoi uncini, le costole rotte,
e a me non resta che danzare,
ancora,
la mia macabra danza sotto
questa luna opaca che, tuttavia,
sbiancaglia riflessi d'oro
oltre la vana fuga
che gli altri chiamano vita.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Annalisa Scialpi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.