(Ad imperitura memoria di Giulia Cecchettin)
C'è tanta caligine
non vedo più nulla di chiaro
in mezzo alle braci ardenti
scoppiettanti di colpi e calori
che mi infiammano
a fuoco lento.
Passa un'ape verso il polline
dolce e giallo
con gli occhi drogati di vita
da distribuire ronzando
con la livrea serenità tra le ali.
Senza chiedere mai si posa lieve
sui frutti che arriveranno
mescolando specie diverse
per generare solo Vita.
Fossimo noi cosi
L' insetto mai pianterà l'aculeo
a chi permette il suo abbraccio.
Certi schifosi senza ali
grazie a Dio non le hanno.
Bipedi che meritano solo
di morire truci e soli
mentre uno sciame di api
gli spiega come funziona
il supplizio di Tantalo.
©Martin Palmadessa - 12.05.2022
* Menzione di Onore, Diploma e Medaglia
IX Premio Internazionale di Poesia
“I FIORI SULL’ACQUA”
(Imola, 02 Ottobre 2022),



** Lirica Selezionata
XI Premio Internazionale di Poesia
“ORAZIO”
e inserimento in Antologia
(Tivoli, Roma, 14 Maggio 2023),

*** 4° Classificato ex-aequo al
I Concorso di Poesia
“LA REPUBBLICA DELLE DONNE”
(Stienta, Rovigo, 07 Giugno 2023)
Da "La forza delle fragilità", Edizioni Setteponti, 26 Aprile 2023

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