Pubblicato il 07/07/2023 15:57:05
«Pensati libero!» ma poi che vuol dire? Avrebbe ugualmente valore se fosse mio, e solo mio, questo sentire? E sarebbe ancora poi così speciale s'io spogliassi ogni memoria di te, dell'altro, e di quello dallo sfigurato volto, ch'io neanche più ricordo per il tempo ch'è passato. Né nome né cognome, non ricordo com'è stato, ma lui c'è e tu ignori mentre ancora mi comandi indifferente al mio sentire, che insiste, incede, mentre insidioso pretende di sapere: se lo sottraessi al mio sentire, se quell'ombra si facesse vento, avrebbe, avrebbe ancora poi valore? «E cancella il tuo dolore» mi dici, «Recidi ovunque le radici!» «Togli il cognome dimentica il segno generazionale né donna, né figlia sii solo qualcuno che a nessuno più somiglia.» Ma io ho paura di te, di questo tuo imperativo che cancella, il dover dire addio a nonne e madri ch'io, non ho mai conosciuto, ma i cui umori custodisco in grembo come se questo mio ventre fosse quello dell'intero mondo; e ancora, per i padri nessun odio, ma di ingiustizie censure e sottrazioni, cosa ne potrei fare se non m'unissi al resto dei cognomi? Agli altri, alle memorie a chi, come me, non ha paura di sentire. Libera mi sento, mentre ad uno col vento trapasso alberi, volti, mandrie di stormi e di genti, e custodisco nel cuore di tutti i venti l’essenza. Ma ancora mi comandi di epurare laddove è stato dolore, perché ti pare crudele che qualcuno possa fare ad un altro tutto quanto è lontano dal semplice accadere la vita, il bene. Ma mica ti capita la gioia, ti dico! Pure quella è inferta, ma lo fa da sé, lasciandoti credere che esista una giustizia altra, un venire al mondo le cose belle senza alcun progenitore, solo perché sia dato un equilibrio al male; ma la gioia è inferta, e per arrivarti dentro quella attraversa il loculo angusto dove chissà quale ricordo riposa; pare una carezza e mi dà pace, quell'atto sacrale e fugace di lasciarmi toccare in viso, sperando che quello sia suggello permanente pronto a ricordarmi sempre ch'io sono, ma sono solo perché siamo. Perché soli, soli dove andiamo? Gli altri sono tutto quello che abbiamo.
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