Che tempo è questa lentezza d’ore che conto,
incapace di un disegno posata sul divano come cosa
nell’aria scialba dopo lo scroscio improvviso d’acqua
in attesa ancora d’un rumore un boato la visione
d’un sepolcro che s’apre per miracolo o perché è scritto
che dopo ogni morte c’è rinascita.
Che tempo è questo giorno accecato d’erba tagliata
mandorli spettinati nodi sui rami dove un istante fa
era un grumo fiorito, spilli accesi di rosso e viola,
che tempo quest’eco di ricordi di ore liete e di addii
quest’andirivieni di pensieri affannati per altri lidi
quest’inquieto vivere cieco e sordo alla vita…
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