Faccio spazio
laboriosamente,
anche i miei vuoti sono pieni,
della fatica,
del giudizio che manca all'appello,
mentre al vaglio di tutte le cose mai fatte
è solo la colpa,
rendiconto e compagna
dell'indecisione,
ma quanto tempo perso dietro l'intenzione
il volto di mio padre pescatore,
che da bambina mi forzava alla pazienza.
Io,
nell'attesa dell'aggancio certo
godevo del naturale impeto
d'una marea libera
al mio controllo sconosciuta.
Mio padre vedeva la calma
laddove io cercavo tempesta,
e aspettando l'alba
in modo sacrale
appoggiavo ogni mia vertebra sul duro scheletro del mare
e tutto di lui sentivo e assorbivo,
mentre con la presa forte mi tenevo alla draglia
e il silenzio del motore spento m'agitava dentro,
scoperchiando ogni mia faglia;
là sotto era l'impeto
generoso nel concedermi il lusso
delle fitte di dolore;
in ogni mia parte,
pur nel mio cuore,
era vita pulsante.
La conservo dentro la marea,
il senso
che la terraferma soggiace
è tutt'uno nel mio passo a due,
audace con la vita.
Sono certa e convinta di non ricordare
né il quando, né il ché
del mio soppesare la scelta,
del mio divenire coraggio;
ho lasciato la presa
e la draglia al suo gelo
restituito al mare il favore del suo sentire,
lo scire,
per la beltà dell'ignorare,
tutto quanto ho già saputo,
non già nello scrutare,
ma nello stare nudo del tempo.
E adesso,
adesso io colgo beltà di questo assurdo momento: fuori è freddo,
ed è il tempo dello spazio.
Il mio minuzioso lavorìo è oggetto di baratto
col giudizio ora presente: a lui l'essente fare,
l'insistenza, il giudicare
a me l'andare,
per favore
col vento in faccia
e il ricordo del mare.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Ludovica Gabbiani, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.