La fabbrica di notte noi chiamiamo
Bimba che dorme.
Niente affatto silenziosa vibra e pulsa
Ronza e russicchia
Pronta al rimprovero
Che l’hai lasciata sola.
Si, ti lasciamo sola di giorno
E tu torni a tormentarci la notte
Nel sogno operaio ostinato
Martellante.
Camminiamo di notte nei tuoi spazi inviolati.
Ai tuoi quattro angoli
Facciamo la guardia.
Diligentemente abbiamo impresso l’orario
Sull’ultimo pezzo prodotto.
La fabbrica un tempo aveva
Il nostro tempo.
Ora abbiamo imparato che il tempo e’ nostro
E allora non abbiamo paura
E allora vogliamo tornare
Alla fabbrica.
Proteggerla, consolarla della sua limitatezza.
Su tutti i giornali, venduta e comprata
Nascosta
Dal centro commerciale.
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