Per tutte le persone che non sono ritornate dal lavoro,
e per tutte le persone che qui sono restate senza di loro.
IN MEMORIA DI N. *
"Nel mosaico
della corteccia
sono nascosto
ruvido
bisbiglio fra densi
ciuffi di prato
schizzo ventoso
sentore di sale
fra piedi e cielo
riverbero furtivo
indistinta fragranza
richiamo senza posto
e suono nel vagare
smarrito dei tuoi sensi
fra lemuri di lecci
guizzo traslucido
filamento di nudità
solletico tra le tue dita”.
Sapiente abitudine d’ilarità
senza fine le mie rigidità canzonando
del mio pensare ingarbugliato l’assillo
su una sedia blasfemo fermasti
e coi miei buffi capelli ritagliasti,
anche quell’estremo mattino
bello e ridente a lavorare t’avviasti.
“Al cospetto di Dio ora giullare
gli intrecci della solitudine
in sorridere ancora distillo
su nebulosa riva
luccichio d’affetto
imperiosamente mareggiando”
andrà pure il mio telefonino
ch’ogni giorno ti sentiva
a sfocare infine col mio destino
oltre questo limitare
d’inconsolato cammino.
*A sua madre.
Scritta sul finire del 2008, rivista tra maggio e giugno 2023.
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