Sta tramontando maggio
cupo di venti e di foschie
di voli annullati nidi intimoriti
alberi, scrigni sigillati,
in attesa d’un sole alle finestre
sull’asfalto nei giardini
e sul legno fradicio di panche
superstiti a cieli rovesciati
_pianti a dirotto tra le rughe d’una terra nuda
memore d’ataviche ferite_
D’un tratto
è un raggio che s’espande
e ravviva un mondo
uno spazio intorno immaginato vuoto
D’un tratto
di rondini nel cielo acuto un grido
si diffonde sul fitto chiacchiericcio del fogliame
e distoglie dal melodico canto d’una capinera
o dal monotono grugare delle tortore
ed ogni altro suono scompone
come in un infrangersi di vetri,
trasparenza di schegge che si colora
Non è oro tutto ciò che luccica
e la gazza attratta dal fulgore
non s’avvede dell’inganno né le importa
D’un tratto
il passo si fa lieve
ameno il percorso quotidiano
pur se di fatiche il giorno è colmo
Il tramonto recherà alla sera
il muro l’ombra la luna e il pozzo
a completar l’opera e la tela.
Una speranza nuova
d’un tempo allegro nelle vie, d’estate…
Dell’estate che ora s’avvicina.
“Maggio 2023”
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