Gli edifici
s'innalzano in verticale, alti
cristallini, con le facce scavate nella luce
o nel grigiore, e all'improvviso
ti senti subito a tre spanne dal selciato
ma prima ancora, così, al momento
come una minaccia dietro l'angolo
non sai cos'è, in un bosco di giganti.
Ma dura poco
un batter di ciglia, e tiri il fiato, poi
ti viene subito voglia di salirci sopra
come quando da bambino
giocavi in giardino, sotto quegli alberi
così alti, slanciati, come grattacieli.
Subito smaniavi d'arrampicarti
ma è passato tempo.
Così mentre cammini alzi il naso, comunque
rimani risucchiato da quelle altezze
e stai lì stupito a guardare la trasformazione:
ognuna come un'ombra che sorge, o un racconto
quando t'avvicina
e subito rientri, invischiato
senza parlare. -Guardali: sono gli Dei.-
Pensi.
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