Fu stanza sospesa in cui senza tempo
mi vedevi arrotare angoli retti
guardingo rigirando su me stesso
impaziente, occhi ad un punto di svolta.
Di cose ingombra, era stanza da giorno
vissuta al limite sempre di corsa:
soggiorno dedito alle fughe vane
pensavo, andando alla volta del punto.
Sarà stanza a notte invasa da sogni,
mi dicevo tra me e me, come in spiaggia,
viso avvolto in un punto tra i tuoi seni.
Ma, appunto: i tuoi seni erano di sabbia!
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