Pubblicato il 11/04/2023 13:33:04
Ho seminato tracce, volubili come imposte lasciate a sbattere contro il lamento della notte. Ho raccolto gusci spiaggiati di sogni, incantato pelli di serpente, tessuto ragnatele per gli occhi. Oggi l'onda mi si ritira sulle braccia. Ecco la marea scura, che gonfia il petto e poi lo svuota. Torno ad essere la noia, le ossa, la polvere negli angoli. Il sasso che rimbalza sul livido piattume d'un giorno sprecato.
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