Pubblicato il 20/07/2010 17:40:04
Nancy
Il rumore di passi frettolosi sulle scale fece trasalire Amedeo, che immaginò una scena da film, dove lei, pentita di una decisone poco ponderata, e assalita dai sensi di colpa, prende il primo volo per Brindisi per raggiungere il suo amato, nella terra eletta a paradiso dei sogni. Silvia, Simona, o come diavolo si chiamava, quella della singola al primo piano, la ragazza dai capelli rossi e gli occhi verdi, ciabattava stringendo in mano una mappa, con un paio di sabot simili a quelli indossati da Nancy quando si occupava di giardinaggio insieme a lui e ad Angelo. “Amedeo, scusami, ho bisogno di un’informazione”, ti raggiungo io?” Angelo fece un cenno con la testa, come a ricordargli che dopotutto erano suoi ospiti e non poteva abbandonare completamente il b&b: avrebbe iniziato da solo il primo tracciato per il recinto, lo avrebbe aspettato per lo scavo. “Arrivo, giusto un attimo, Nen…cioè, Si…”non fece in tempo a pronunciare il suo nome che si trovò faccia a faccia con la sconosciuta ospite, l’unica ad avergli inviato la prenotazione tramite agenzia, con la quale non aveva ancora scambiato due chiacchiere. “Sonia, mi chiamo Sonia, scusa ma ho bisogno che mi aiuti ad organizzare un piano alternativo, mi pare che non sia una giornata da mare…dove mi consiglieresti di andare?” e gli sventolò uno dei depliant che erano all’ingresso a disposizione degli ospiti. Amedeo sfoderò uno dei suoi sorrisi migliori, di quelli che irritavano terribilmente Nancy, perché lei, una volta, era anche gelosa, ricordava quasi fosse un elemento a favore di un suo possibile ritorno a casa. “Scendiamo nel patio, seguimi, ti mostro nel dettaglio l’itinerario consigliato via terra: le barche ovviamente oggi non partono, potresti aggregarti al gruppo di Milano, se non è già partito”, fece lui, sbrigativo. Fu sorpreso nel trovare il pc di Antonio ancora acceso e, mentre si congedava da Sonia, dopo averla affidata agli ospiti milanesi già in assetto di partenza zaino in spalla, si guardò intorno per scorgere la presenza di Antonio che generalmente per quell’ora era già uscito da un pezzo. Lo intravide tra gli alberi di limone, impegnato in una conversazione al cellulare. Non sapeva perché lo stesse facendo ma sollevò lo schermo e rimase impietrito, per un tempo che sembrò fermarsi in una specie di incantesimo, nel leggere una @ di Nancy : da Nancy Gironi@libero.it 14 giugno 2010
“Caro Antonio, questo è il mio primo articolo sul Musical Theatre News, non sai quanto ti sia grata per questa occasione, sono eccitata e spaventata insieme, ma felice come mai avrei immaginato. Ho ricevuto già discreti consensi, la redazione è soddisfatta e io ho scoperto di possedere un vero talento in questo settore giornalistico e questo lo devo a te, alle nostre lunghe chiacchierate su questo genere teatrale e a tutte le recensioni che mi hai fatto leggere in questi anni. Se anche il prossimo sarà considerato un buon articolo, mi confermeranno l’incarico con un contratto trimestrale rinnovabile e allora dovrò cercarmi una sistemazione definitiva a Londra. Peter è gentilissimo, ma non posso continuare a dividere la stanza con lui, anche perché sta diventando insopportabile: gli manchi, e manchi anche a me, quando ti fai vedere? Ti allego il video del musical e il testo della recensione: dimmi sinceramente cosa ne pensi e cerca di essere spietato, lo sai che i tuoi consigli sono preziosi per me. Ti lascio il mio nuovo numero di cellulare, inutile dirti che deve restare un segreto, non voglio essere reperibile. Come sta Amedeo? La storia della volpe come è andata a finire? I micini stanno guarendo? Ti prego di salutarmi Angelo, dagli tanti baciotti da parte mia. Chiamami appena puoi. Un abbraccio grande grande. Nancy”. Amedeo misurò la distanza tra lui e Antonio che, di spalle al patio, continuava a parlare nascosto tra gli alberi: in altre circostanze, lo avrebbe immaginato impegnato in una telefonata amorosa con qualche compagno occasionale, ora aveva la certezza che all’altro capo del telefono ci fosse Nancy. Rosso in viso e con le mani sudate, smanettò sulla posta elettronica, alla ricerca di ulteriori prove della comunicazione avviata tra i due nelle ultime settimane:
da Nancy Gironi@libero.it 30 maggio 2010 Ciao, bell’Antonio, sono appena arrivata a Roma, c’è un caldo afoso e già non vedo l’ora di prendere il volo per Londra. Mi fermerò giusto qualche ora, il tempo necessario a fare i bagagli e a raccontare ai miei l’evoluzione degli ultimi avvenimenti. Ti terrò aggiornato via @, mi sembra più prudente. Ora scappo, ci sentiamo domani. Baci baci
da Nancy Gironi@libero.it 31 maggio 2010 Sono a Londra, Peter è venuto a prendermi in aeroporto, è carino, sembra anche molto più giovane della sua età, non mi avevi detto dei suoi numerosi tatuaggi! Per ora divideremo la stanza, tanto non hai motivo di essere geloso : ) Domattina ho appuntamento con la redazione, prenderò la metro, anche se piove come Dio la manda…come sempre d’altronde! Amedeo ti ha chiesto nulla? Sei riuscito a sviare il discorso?Io sono sicura di aver scelto la situazione a me più congeniale in questo momento, anche se temo che Ami non ce la faccia da solo, convincilo tu a prendere un aiuto! Mia madre è rimasta malissimo quando le ho raccontato della mia decisione e teme una reazione spropositata di Amedeo, è convinta che possa venire a Roma a chiedere il supporto dei miei…in realtà, è quello che temo anch’io ma confido nel tuo intervento, amico mio. Mi attende una giornata faticosa, devo prepararmi per il colloquio di domani: ti aggiornerò appena posso. Una carezza ai miei micini, ad Argo, e un abbraccio immenso a te. Nancy.
Un tramestio di foglie lo avvisò della fine della telefonata di Antonio: fece in tempo a recuperare l’ultima @ da visualizzare e a riabbassare lo schermo del pc, fingendo di sfogliare un depliant di gite consigliate nel Salento. Simulò a se stesso una lucidità che non gli apparteneva più da qualche settimana e che si sarebbe trasformata da quel momento in un atteggiamento di propensione all’attività frenetica, di tipo compulsivo: “ ci vediamo tra qualche ora, Antò, ho appena chiamato un muratore che ci dia una mano, intanto raggiungo Angelo” e gli uscì un ghigno che ad Antonio sembrò uno spasmo di fatica fisica.
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