Non so quanto l’amor coniugale abbia di paterno sguardo
certo la carne ha grido uguale allo spirito e negarne il richiamo
il più equivale a reprimer passione
o l’impeto sottacere del delirio.
Vedi, tu che or rinneghi e falsamente hai compreso il sentir della tua amata…
Le vedovelle piangono imbrattando i muri e guardano pazientemente
stillare gocce sul sentiero invocano primavere
venti cieli dentro intime memorie.
E tutti elargiscono sorrisi abbracciano l’aria che contiene ogni loro lamento.
Benedicono ogni semplice sillaba se non la terra da esse calpestata, in preda ad una visione.
Tu forse rievochi istanti o immagini o desideri in somigliante disegno, offeso e geli
dell’amor tuo un dì tant’osannato ogni verbo ogni grido ogni pensiero.
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