Vorrei essere la nuda terra dove posano i tuoi piedi
il cespo di rose sul ciglio della via il muro ombroso
la chioma cupa dove nidifica il tuo pensiero prima del nero.
Vorrei essere negli occhi tuoi quel bagliore che illumina le cose grandi
e le piccole le fa immense.
Vorrei essere una tua parola sussurrata tra la piega del labbro
mentre sorridi quando dimentico del suolo
t’innalzi in volo là dove il cuore brama obbediente solo
alla purezza d’un pensiero primordiale.
Vorrei essere culla ovunque t’adagi ed aria che ti circonda
vorrei essere quella mano che si perde nella tua mano
come in un sentiero d’inebriante gelsomino
e respirarti così tenero e vivo così fragile e vero.
Vorrei essere la nuda terra la terra che freme
e non vorrei morire ad ogni istante nella bufera
e dentro un vento che non vuol tacere.
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