Siamo a Catania
tra cielo sole mare
frotte verdi di agrumeti in fila,
siamo a Catania nella turbolenza
di traffico, di gente di negozi
dove respiro antico che si perde
tra vetrine affollate di colori
torna presente lungo le traverse.
Il Monte Bello
con la faccia di neve scintillante
guarda la sua città,
carezza suoi confini
con ondate di sciara
ed odorosi arbusti di ginestra.
Ora siamo al centro di Catania,
l’Amenano che scorre sotto terra,
seppellito dal fuoco della lava
con la testa di toro e corpo umano
ancora scopre le leggende antiche,
guarda la sua cascata
come un velo
che sgronda dalla vasca
e mormora pensoso mutamenti
della città che regge sulle spalle,
guarda gli occhi affacciati di turisti,
ascolta lampi di telefonini,
le sferzate di flash sulla faccia
e fuggitivo segue il suo cammino.
U liotru risiede in piazza duomo,
ora è passato il tempo
delle scorribande di Eliodoro
che a cavallo del mitico elefante
trottava il tempo antico,
il taumaturgo vescovo Leone
incolume protetto dalla fede
non tollerò le gesta del maligno,
gli diede fuoco con la fiamma viva
del suo potere sacro esorcizzante
sciogliendo l’elefante dalle grinfie
del negromante.
Ora u liotru guarda con affetto
La cattedrale che gli sta di fronte.
L’elefante idolo pagano
sembra quasi voglia percepire
sacro sentore delle vie del cielo
e mostra drappi incisi
di Agata patrona di Catania,
sulle sue spalle tiene l’obelisco
che sostiene
la Terra come un globo,
una foglia di palma raffigura
desolante martirio della Santa
ed un ramo di giglio la purezza.
Sotto la croce in cima all’obelisco
iniziali osannano l’avvento
che liberò Catania dalla peste
e acclamano Agata Patrona.
Nei giorni eletti della grande festa
esplode un grazie immenso della folla.
Balconi straripanti, luci, addobbi,
tappeti, fiori, fazzoletti bianchi
come morbide ali sventolanti
dove perdura ancora il rito antico
della corsa nei sacchi che ricorda
la dea adorata dell’antico Egitto:
Iside regge il flusso di millenni,
percepisce la miseria umana
e l'affidarsi al senso del divino.
L’acqua del mito, l’obelisco egizio
l’elefante idolo pagano,
scoprono il cristianesimo
con le immagini sacre della Santa.
A città du liotru dona esempi
di fratellanza delle religioni
come figlie
di un sentimento forte naufragato
nel mare della vita, tende al cielo
la mano,
buio incombe,
la fantasia che corre tra le stelle
sente il senso divino e si commuove,
ma l’incertezza irrompe.
La Fede unico faro apre la porta
al senso del mistero
che il martirio di Agata e dei santi
effonde dentro l’anima del mondo.
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