grigio di sterpi e aleatorio di vie.
Di fortuna e vita andavano a picco
linee, tra calli di blu sul palmo
di mano protesa, a stringerlo in pugno
il giorno, ormai tra sibili bagliore
sfuggente a ovest con rimbalzi nei voli
alti, ch’era blu il sogno di gennaio.
Faccia affilata di falce la luna,
intravista sul discrimine a sera,
sospesa restando luceva di noi:
blu fosforescenti aliene presenze,
rossetto blu sui denti opalescenti,
crepate di blu labbra desertiche,
le guance bluescenti dune notturne.
Più su vibrava blu l’attesa: le ali
blu ci erano promesse di rondine.
D’un tratto, che si era entrambi a mezz’aria
iniziammo a rincorrerci fiocchi blu
tra arazzi vecchi come nuovi pazzi!
***22 febbraio 2016
rivista e riscritta