Pubblicato il 18/01/2011 17:33:14
Del vivere mai nati In posizione pura rivolta alle parole Cerco la sete immane per capire Ciò che germoglia la speranza Delusa a spicchi infanti dal fastidio D’ipotizzarci eterni
Sarà il giorno oscuro che mi dirà chi sono L’ostacolo più duro causato dall’inferno. Non brulla né feconda M’incontrerò presenza salvandomi emissione Nel misero del niente che a origine creò Gli orchi e le fate affidano tormenti Ritmandoli d’assenza perennemente in veglia. Severa è l’intuizione, non finge per orgoglio Tastandomi le ossa io sfioro la pazienza E sempre la follia delle opinioni - Nutrite in fame agli anni Ero la corsa in piaga, l’immobile fortuna, La coincidenza alterna del coraggio Che a illudermi sguainò Le querce necessarie come ragioni antiche. Vivono così le bare per simbiosi Radici e forze in busto Durevoli anche mute La luce mi fu boia, poi il fiato dei serpenti, La lama del risveglio non mentiva mai Scoprendomi spietata preghiera per viltà Quando le spalle piegavano dimesse Al triste temporale di un tempo illimitato Siamo partite attese, missioni intestardite Per non morire mai O forse per morire amandoci imperfetti Con un qualcosa ignoto Da amare in torto a Dio Fuggendo dal respiro del vivere Mai nati
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