Guardo fuori
un raggio di sole illumina la casa di fronte
Cosa attendo non so…
forse l’algida quiete dopo il chiasso festoso delle vie
mascherato dall’intruglio degli umori più strani.
La memoria percorre i sentieri d’un passato recente
e mi dice che nulla è mutato dall’anno passato.
Forse il vento… chetato, ma solo al levarsi dell’alba.
Sto come foglia che teme d’esser sospinta lontano dal ramo
Le ore d’un tratto più lente, d’inspiegabile angoscia
per un bene perduto in un picco di assenze tra carestie
e l’inganno del vivere sognando l’eterno.
Cosa attendo non so…
con lo sguardo che pare voglia gettarsi nel vuoto
Un pensiero che arrivi a lambirmi come pioggia stellare
un sorriso ora nuovo che riporti nel cuore l’antico.
Guardo fuori
Il cielo sì terso ancora lusinga il mio fragile corpo
di ali malconce munito.
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