Il dito che stermina
Se non c’è una fede o anelito dovrei crearli per distruggere
l’affanno e l’inganno che stermina la patria antica, il sole
del tempo di ognuno.
È il ferro di una pena antica che permane nelle spume della
nebbia, nelle fenditure della sua grigia frenesia.
Il dito che stermina il fiore della sorte negli incroci delle pietre ancestrali.
Il dito che stermina la piaga, la canzone muta del grido oscuro,
che stermina la danza della donna che sorride nella
profondità dimenticata del cuore
che stermina la luna d’acqua nel paramo del corpo febbricitante nella notte,
che stermina il pozzo strano nel fango tenace.
E perché stermina, verso dove?
Ghigno nella pianura dell’aria,
ghigno di sangue di espiazione nello specchio che si ripete
infedele, infinito.
El dedo que extermina
Si no hay una fe, o un anhelo, se tendría que inventarlos para
destruir el afán de mentiras y engaños que extermina
la patria antigua, el sol del tiempo de cada uno.
Es el hierro de una pena antigua que permanece en
las espumas de la niebla,
en las hendiduras de su gris frenesí.
Es el dedo que extermina la flor de fatalidad sosegada en
la encrucijada de las piedras ancestrales.
El dedo que extermina la llaga, la canción muda del grito
sombrío.
El dedo que extermina la danza de la mujer que
sonríe en la hondura olvidada del corazón.
El dedo que extermina la luna de agua en el páramo
del cuerpo enfebrecido, en la noche,
el dedo que extermina el pozo extraño en el barro tenaz.
¿Y por qué extermina, para qué, hacia adónde?
¿Para la mueca?
Mueca en la llanura del aire,
mueca de dolor y burla en el cielo de azogue
que se repite, infiel infinito.
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