Una pennellata lassù di bianco
scarmigliati capelli tra cime erte;
un'altra poco più in là a cielo aperto
ed eccomi servito quaggiù, a naso
in su, d'un bel cono di nubi ricce
svaporanti di zucchero filato.
Un giorno davvero crederò serio
di esser salito su un treno per caso.
E, scendendo ad una stazione non mia
sul marciapiede sconnesso avanzerò.
Vedrò allora un cane venirmi incontro
che accanto mi si ferma e l'orlo
dei calzoni mi piglia coi denti
a volermi tirare verso un luogo
chissà dove, oltre quel binario morto.
Al mio essere reticente, vedrò altri
passanti con al guinzaglio cani.
Tutti andranno fuori mano tranne uno.
A lui chiederò come ricostruir
vaso con frasi ed oro fuso in vene.
Allontanandosi, alla mia domanda
risponderà un sorriso a fil di labbra
zucchero filato volgendo al rosso.