Ricordo da ragazzo come la vita era diversa,
essa scorreva lenta, quasi con pigrizia,
nessuna ansia opprimeva la nostra esistenza,
le poche cose che avevamo a disposizione si assaporavano con gioia,
come le cose più rare e preziose,
gioivamo delle cose più semplici,
si giocava con quello che c'era.
Fortunato chi aveva la TV,
non c'era l'ossessione martellante della pubblicità,
anzi si aspettava con impazienza di vederla,
di vedere "Carosello".
Le persone sempre col sorriso sulle labbra
e pronte a dare una mano a chi ne aveva bisogno,
la solidarietà era spontanea, innata.
Era bello fantasticare, sognavamo il futuro che stiamo vivendo,
solo che non era questo.
Il nostro animo sognante e incontaminato
non immaginava neanche lontanamente
una società come quella che ci ritroviamo
dove imperversano egoismo, cattiveria,
brutture e una corsa frenetica verso le illusioni... il nulla.
Dobbiamo imparare a fermarci,
a godere di ogni piccola gioia che la vita ci offre,
assaporarla lentamente, con gusto,
perchè ci resti dentro, per non dimenticare,
per ricordare chi siamo e da dove veniamo.
Il nostro futuro è fra le stelle
e quello della nostra vita?
La nostra vera vita?
Quale sarà?
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