Troppi segmenti... ora sono diventati una retta
non apici né orizzonti o siepi a precludere lo sguardo
Le parole, quei tarli all’apparenza innocui
quelle pecche sul bianco ora hanno perso il peso
E i silenzi ripercorrono i sentieri della memoria
ora al trotto ora al galoppo
tra la polvere sui selciati di nuove speranze
nel grigio provvisorio delle nuvole
Sono passati mesi uguali nei loro tramonti
e le stagioni hanno dimenticato l’originario nome
nell’alternarsi di giorni senza luce e notti interminabili, insonni.
Altrove la luna si sdraiava sorniona raccontando favole.
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