Brucio tra le fiamme che non puoi avvertire,
ignoto ombelico congiunto col mondo.
Brucio di un dolore che non vuol perire.
Le mie ossa troncate, a croce, di sfondo
affilano katana di depressione
sul brillio dell'antica maledizione:
marchio di oscurità su pelle di demone.
Dentro lo scrigno, l'Io non è più egemone,
ma intuisce aposiopesi, dentro battiti
che traboccano luna da atri trafitti.
▪︎James Curzi
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