Risale dalla bocca della notte
Una marea lenta e partoriente
Spinge e adagia
Adagia e spinge
Scintillii tra la ghiaia
Come di madreperla
E sagome sotto la sabbia
Ancora pulsanti
E spettri riversi
Sulle braccia della notte
Tra i detriti sulla sabbia
Indugia all’alba
Una creatura
che ha ali bagnate di pioggia
troppo pesanti per volare
ha mani lunghe
come coltelli
che tracciano solchi sulla sabbia
senza saper come afferrare
Tra i detriti della notte
Lei si aggira
Con occhi resi opachi dalla luce
Le sue mani moncherini
hanno dimenticato
La danza delle dita.
"Quando il mattino è desto
Tre colombe mi nascono dal cuore"
Ma hanno consistenza
di aura effimera di luna
Riflessa un istante sulla sabbia
Un istante prima
che risalendo dalla notte
il sole abbagli con la sua luce
di silenzi.
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