Un alito caldo mi sospinge i fianchi
asperità di scogli acre odor di limoni
un bouquet di rose gialle fa meno spoglio
il mogano d’un tavolino.
Riordino le briciole, sopra un velo di polvere
Di baci ricordo il sentiero oltre il giardino
oltre l’orizzonte oltre una soglia chiusa
e il sogno a seguire di un abbraccio
un nido una segreta nicchia per i miei pochi averi
Una ventola mi fredda il viso.
Il tempo riavvolge la pellicola
m’illumina sul volo il salto la caduta.
A galla resta solo il tuo pensiero
Delirio d’un’estate nuda vuota austera
pungolo che m’incita e sostiene fino al buio
d'ombre e misteriose tele
spazio eredità non contesa né condivisa
della mia vita passata d’ora e futura
Delirando oltrepasso il fiume
delirando cerco un approdo
E ti cerco come un mendìco,
in mano un cappello di paglia,
dietro il cappello un corpo adorno di stracci.
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