E poi ho lasciato che morisse
come sta morendo la mia anima
poiché ora non bramo più nessuna cosa
e le parole sono quelle scarne, di sopravvivenza
perché non vanto conquiste nella vita
e la scienza non m’appartiene né l’onnipotenza
perché sono inutili le lotte per nuove fioriture
sì ho lasciato che morisse
perché le foglioline inaridite
(forse per il freddo o per la forza in me minore
della loro ostinazione nel bramar la luce)
non sentiranno il buio del sentiero
dove si sgretola il confine.
E vorrei ora solo un esempio da imparare
e ripetere a memoria e da osservare
mutando il nome a questa immane sofferenza e non il senso.
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