Pubblicato il 09/06/2022 22:11:51
E noi -oh! certo Paul tu sai e io soltanto ora non conosco una parola che riveli in tutta la sua pienezza cos'é che ci sostiene. Ingeborg: I. Bachmann-P. Celan, Lettere 1943-1973: Ingeborg Bachmann a Paul Celan, Napoli 16/7/1958
C’era qualcosa che non avrei mai saputo ne’ potuto dire. Eri tu
ho messo un piede nel futuro l'altro l'ho lasciato nel passato e il mio corpo oscilla come una danza rossa o un ultimo congedo: vibra l' ora che ci imbozzola nella sua incessante preghiera
gioco a rimpiattino con i luoghi del tempo in certi sei diverso o sono i luoghi a farti un altro. Dove è rimasto il miele?
Mi manca forse la sincerità di quel tuo sguardo quasi spaventato la bufera con cui mi hai coperto. Ci sto dentro e non so più cosa ha in serbo per me:
nella mia vita zampilla la tua ferita ogni giorno ogni volta
la scompongo tra le dita
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