Pubblicato il 07/01/2011 10:00:32
Alla metafora d'un grande focolare acceso intessevamo promesse e non bastavano allori, come usare stille per illuminare, e bianchi pini per descrivere viali. Seppure adorni, fummo in quadrati di nuvole, di specchi vestiti per meglio guardarci e poi parlare, indugiando solo sui passi che ci portavano al letto, e sentire come cova un sogno in fondo ad un polmone.
E dove vivi tu? E tutta la corrente che t'attraversava, Chi ora la placa? Chi ti lascia nemmeno il tempo della sorpresa?
È, mentre mi chiedo in forme se prenda prima forma il dubbio, il vero, il loro nesso.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Adriano Cataldo, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|