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Per tanto questa

di Robert Wasp Pirsig
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Pubblicato il 28/03/2022 14:53:40

 

Non condanno la rosa o la mora

che scelgono le spine per la difesa

e per finire vengono alle mani.

Assolvo il dovere raccapricciante 

del dolore procurato per sopravvivere 

allo strappo tra noi e la terra, se non che

le radici vive macchinano il riavvio 

delle fioriture. Sembra che si rivolgano 

al cielo da commilitoni. Come interrata 

la prima vera mente sul miracolo in erba: 

si ripete, quindi genera greggi e per tempo

adopera la santa veste verde per cogliere 

spunti di nuove generazioni al passo corrente. 

Tatto e udito dal punto di vista dell’odore 

aspirano all’universo nei limiti della radura. 

In questo piccolo spazio, dove annaspa 

l’ex uomo del grano col suo numero per intero, 

l’infinito prende parte perché tanto gli torna, 

a noi rimane la spina del nome. E nel nome

più vuoto conquista una cosa per volta 

all’oscuro che da tempo ci provoca.

 

 

 


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