Trascorrono i mesi e il ritmo più non importa
ognuno la sua gerla i profumi i colori le ombre
armonia tessuta sulla trama di un oscuro silenzio
è magra speranza acqua sperduta nell’arida terra.
Remoti sono i giorni di festa le ricorrenze
le abitudini accese la sera con devozione
le attese cresciute nell’andirivieni di timori e speranze
d’una parola un gesto un sorriso sfumato leggero.
Sospesi ora sono i racconti ch’era novembre.
Entrata è la Primavera ma il freddo è tenace
s’asconde in un raggio di sole trasfigurato
l’indifferenza governa l’altare della passione.
E l’anima ora giace piagata dalla sofferenza,
arresa all’inganno crescente delle stagioni.
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