Non posso parlare della guerra
il cervello è tra incudine e martello
duole non resiste alla visione
di stragi e drammi e degli orrori.
Tuoni nell’aria e sul cemento
e sul riparo (nessuno) delle vite.
Non posso parlare della guerra
del suo tempo e dei suoi mezzi
dei lunghi corridoi della speranza.
L’acciaio le macerie
l’avanzare ammassati nella fuga,
a replica d’un urlo senza fine.
E promesse disegni accuse propagande
un bla bla impazzito dentro un turbine.
E l’umanità sofferente, un fuscello
in aria sollevata.
Non posso parlare della guerra
della sua crudezza del suo inganno
dei giochi di potere dei retroscena.
Non riesco a trovare le parole.
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