Per quei luoghi tanto tristi li vedo
stretti in mimetiche, armati sui carri
che ci si aggirano ripresi in video
come non sapessero cosa farci
come in attesa dal regista un cenno
come attori impettiti dal copione.
Desolante, immensa, tristezza umana
tutta quella terra per cui ammazzare
o farsi ammazzare spenti di gloria
sotto un cielo di cenere e lapilli
per quei luoghi ove altro non si potrebbe
che morir di malinconia e tedio:
l'ulivo non ci sfoggia foglie d'argento
novello dai rami contorti al sole
attorcigliantisi ai raggi tinnanti;
il mandorlo non ci si spande rosa
di fiori che ancora non è primavera
nell'aria fragrante di campanule;
non ci albergano pacifiche palme
da agitare le domeniche al vento
osannando resurrezione del dio
in terra. O, se tutto ciò esiste roseo,
però non lo danno a vedere in video
perché in chi guarda s'instilli vero odio.
Si che ci si allunga litania uggiosa
di sangue anch'essa più grigia d'un tono
di terra che uggioli sotto i cingoli
come fosse vanga che scavi fossa
come fosse tonfo che in cuore echeggi
come fosse speranza fattasi ossa.
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