Giorni,
come alberi spogli,
nudi rami,
ore infinite senza la tua voce.
Il gelido vento del nord
s'avvinghia con spire di serpente,
strappando le ultime foglie e
portandole via insieme alla tua voce,
petali d'anima,
verso un mulinare di tristezza e assenza
che strazia anima e cuore,
oltre l'orizzonte del nulla.
Lascia un silenzio a cui strappo la pelle,
denudandolo,
con le mie nude mani scavo fino a sanguinare
inseguendo il ricordo dell'eco della tua voce,
scavo,
scavo
e scavo,
invano,
la tua voce l'ha rubata il vento...
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