Di quando l'azzurro del cielo è lago
bordato di nubi e verde di brame
si che gli uccelli ci nuotano pesci
in cerchi sfuggenti tracciando rotte.
Invano ad occhio nudo le ricerchi
smarrendoti compassato viandante:
troppo lontane vedi vie celesti
che, con agio, possano condurre oltre
questo mondo di esseri decomposti.
Anime degradate, da ominidi
nella savana curvi, a uomini eretti
ma incerti e distratti. Senza coscienza
alcuna che persista, in essi, istinto
assassino d'antenati straniti.
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