A lungo viaggiai per il mondo,
mille e mille volte percorsi gli stessi sentieri,
e ancora li attraverso.
Ecco quel sasso.
Ricordo ancora quando da ragazzo vi ero seduto e lo vidi giungere.
Quello che mi colpì fu,
nonostante una grande bisaccia sulle spalle,
il suo passo lento e leggero,
sembrava sfiorare il terreno.
Mi chiese cosa ci facessi li e perché piangevo.
Risposi che i predoni della notte
avevano ucciso i miei genitori e bruciato la mia casa,
e adesso non avevo più niente.
Mi tese una mano e mi disse
"Vieni con me".
Risposi " Ma io non ti conosco,
e poi sono solo e non ho più nulla,
solo lacrime e dolore".
"Vedi", disse, "anch'io non ho niente,
eppure ho tutto".
"Com'è possibile ciò?" chiesi.
"Oh capirai" rispose.
Anche se titubante lo seguii,
in lui vi era qualcosa di familiare,
emanava calore e fiducia.
"Da dove vieni?" gli chiesi.
"Oh... da qualsiasi luogo, da tutti i luoghi".
"E dove vai?"
"In tutti i luoghi... ovunque".
"Sei solo?, non hai una famiglia e una casa?" chiesi ancora.
"Solo?, non sono mai solo.
Non ho una casa, ma infinite,
come pure infinite famiglie,
anche tu sei la mia casa e la mia famiglia".
"Non capisco" risposi.
"Ricordi che ti dissi che pur non avendo niente avevo tutto?
Or bene, ogni cuore è la mia casa,
così come ogni persona è la mia famiglia.
Non aver niente e non voler niente
vuol dire avere il cuore libero dai beni illusori,
e quindi poter contenere tutto l'amore dell'universo.
Anche il tuo cuore adesso è vuoto
e può contenere tanto amore,
e se lo donerai alle persone,
sarai anche tu nei loro cuori e loro nel tuo,
sarete un'unica cosa, una famiglia.
In effetti notai che non vi era più dolore e sofferenza nel mio cuore.
"Come sai che il mio cuore è vuoto
e in esso non vi è più dolore e sofferenza?" chiesi.
"Oh lo so, lo so" rispose sorridendo.
Gli sorrisi anch'io e nel guardarlo notai la bisaccia.
"Cosa porti li dentro?"
"Il dolore delle persone, anche il tuo adesso".
Lo guardai sorpreso e nel suo sorriso vidi il mio,
gli lasciai la mano e mi ritrovai solo.
Ero io quel bambino,
ero io quel viandante che vidi giungere.
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