Le nostre battaglie per una comune causa
le ricordo tutte
le insidie dietro l’angolo
le presenze artefatte ombre d’altra natura.
E le rivincite semplici senza la fretta del tempo
che giungevano dopo la fitta trama
dopo il ricamo strappato
e gli ignobili caduti dentro l’immaginario cratere.
Le nostre conquiste vincendo gli ostacoli e superando valichi
il confortarci a vicenda disegnando nell’aria una carezza
le decisioni drastiche e a malincuore
il coraggio di volare più in alto della vita possibile.
L’occhio alla clessidra di giorno e il ritmo accelerato della notte
quando tutte le cose fuggivano, non i sorrisi
nonostante il soffrire dell’anima per un sogno che si faceva lontano
le promesse precipitate in un burrone. Ricordo tutto.
L'ostinazione di vivere malgrado i piedi piagati
Ricordo la nostra forza oltre un effimero domani
e il filo del pensiero sempre teso.
Le nostre cadute erano lievi. Ci rialzavamo fieri d’essere simili.
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