Affido al tempo la cura del dolore
un luogo tra parentesi, sul fianco
e quella costola spezzata col tuo nome,
un nome antico che galleggia al buio
e si fa strada nell’impronta della luce.
L’odore persistente delle rose
mi accarezza il viso, forse
sei già foglia ch’è ceduta al ramo
inutile cercarne l’ombra lieve
in questo luogo in cui ti porto
l’aria si fa tiepida, un ritaglio di sole
lo sguardo d’ogni inizio e d’ogni fine.
( a mia madre)
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