I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Il paradiso dei giusti
Il paradiso dei giusti (A Marina e Alberto) Un campo consacrato, un tempio di papaveri e l’erba alta che si dondola nel vento. Li hanno visti insieme, lui fermo a metà viale lei col fiato corto ed un sorriso giovane negli occhi le rughe delicate disegnano sospiri e l’innocenza garbata degli ingenui, dei folli puri al cuore. Li hanno visti prendersi per mano -non sono stati mai più belli- splendente nel celeste e un Love sul petto lui con la chioma argento e un bacio sulla bocca un’aureola di fumo a far d’anello a una promessa antica più del tempo, oltre alla più semplice realtà.
Id: 65906 Data: 26/05/2022 22:42:36
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Chissà se ti rivedrò nel viale (ad Alberto)
Chissà se ti rivedrò nel viale le rughe agli occhi a dire il sole il mare mosso tra i capelli argento una pacca in fronte sui pensieri a smuovere quel tarlo d’intelletto quel vento di follia, spostare quel sipario resettare, forse nascere, rinascere cantare ancora come nulla fosse come tutti gli anni in questo posto stessi passi stesse voci stessa botta sulla fronte a dire basta, a dire sono. A dire sono, sono un uomo non ricordo se ho baciato se ho fatto mai l’amore quanti anni sono stato solo fumo dentro l’eco d’una sigaretta.
Id: 65853 Data: 20/05/2022 21:09:50
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Il luogo in cui ti porto
Affido al tempo la cura del dolore un luogo tra parentesi, sul fianco e quella costola spezzata col tuo nome, un nome antico che galleggia al buio e si fa strada nell’impronta della luce. L’odore persistente delle rose mi accarezza il viso, forse sei già foglia ch’è ceduta al ramo inutile cercarne l’ombra lieve in questo luogo in cui ti porto l’aria si fa tiepida, un ritaglio di sole lo sguardo d’ogni inizio e d’ogni fine. ( a mia madre)
Id: 65022 Data: 21/01/2022 16:33:45
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Saudade
Saudade Non si cancella sai, il volo delle rondini il loro dire sui girotondi senza età l’ebbrezza che non conosce ostacoli. Ho dentro agli occhi il tocco delle ali la metamorfosi che conta i cicli della vita e scioglie i nodi stretti nella ruggine di ieri. Sai, non conosce inganno il cielo non mente all’emozione d’un rintocco e mi sorprende ancora nell’alba consegnata all’incanto dei bagliori, tra fiori stropicciati dai rapidi profumi e la saggezza consacrata dell’ulivo. Una conchiglia di luce mi racchiude e assaporo l’ attimo – saudade- mi sussurra azzurra l’aria saudade – è nel volo delle rondini. Forse sono rinata, ora, e non sapevo d’esser morta. da Fil Rouge - Edizioni Kanaga (2018)
Id: 61910 Data: 22/01/2021 17:45:45
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La nostra, che non è poesia
E siamo d’aria, siamo solamente il peso dei pensieri, uno sternuto un tuffo nel passato, un volo a piedi fermi in questa nostra vecchia nuvola siamo memoria di cortili polverosi tigli che odorano di storia, inni masticati sotto bandiere stanche e scolorite, e nemmeno l’eco dei padri a rimboccarci l’anima siamo i primi passi sulla luna da uno schermo in bianco e nero i primi passi da figlio e poi maestro stesso sguardo orgoglioso e la paura siamo la bugia innocente per nascondere il niente dimenticato e dell’andare al vento, quel rubare tempo al tempo per non morire per noi che siamo fiato, e neppure poesia.
Id: 59844 Data: 17/08/2020 21:48:20
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La primavera dei balconi
Saranno ancora rondini a cantare oltre i confini grigi delle case oltre il lamento, la preghiera il pianto dei soldati sopra i carri le bare senza fiori e senza croci soltanto il buio a benedirne il viaggio. Non ci sarà un ritorno, non ci sarà un altro treno verso il mare, mai più … ci toccherà aspettare primavera restare dentro il nido e dal balcone mandarci baci tra lenzuola stese come se fossero bandiere al sole senza toccarci, da lontano eppure non siamo stati mai così vicini.
Id: 57592 Data: 24/03/2020 21:36:01
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Le arance di Valencia
Qui le arance dormono sugli alberi e fiori viola cadono sulle vie roventi mentre il cielo avvolge di colore vecchie case dai muri screpolati il traffico è da qualche parte non qui non ora in questa calura gli occhi chiusi, le persiane serrate c’è un silenzio che racconta il tempo un fruscio di sete e dita sui ventagli voci che cantano di amori travagliati di sangue e drappi rossi sulla terra ocra c’è un silenzio di candele profumate di cera sciolta lenta sull’altare e sciabole di sole trapassano il rosone sui capi chini nella sacra offerta sale profonda la preghiera che non so e mi congiunge al ventre antico della madre.
Id: 54255 Data: 24/07/2019 22:09:58
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La verità degli anni
La verità degli anni conta i nodi lo scricchiolio minuto delle ossa e vene azzurre di mappature agresti. Nella carne non ritrovo più me stessa - non rinnego le mie rughe – la morbidezza bianca dei fianchi il bacio prolungato delle cosce unite la confidenza di un libro aperto le foglie maturate dentro gli occhi il segreto della schiena quando è ombra e non è mai l’ombra a farmi trasalire ma questo mio dolore che sembra essere solamente amore per la vita.
Id: 52314 Data: 20/02/2019 15:52:03
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Il pianto dei violini
Il pianto dei violini Sul terreno disfatto gli alberi urlano la morte divelti, falciati, strappati dal vento viscere di fango e radici. Scheletri incolori sparsi tra le note dei violini perse le foglie rosse dal sapore d’acero. Usciranno dal camino come ad Auschwitz e allora qualcuno sentirà ancora Stradivari sopra i monti.
Id: 51149 Data: 04/11/2018 23:22:44
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Un giorno nuovo
Al risveglio le rondini parlavano di sole le ho seguite tra cirri e mollette colorate i panni messi sul filo teso ad asciugare svolazzanti acrobati del quotidiano vivere. Oltre la geometria dei tetti, simmetrie di antenne ricordano foreste senza fiato e fiori smorti attendono un saluto caldo, un sogno lucido di mare su carta patinata. E intanto crepitano le voci ai marciapiedi lampeggiano le auto e i semafori alternano colori le madri corrono, i baci ai figli fuori dalla scuola. Scritte rosse parlano d’amore e d’anarchia sui muri ed i vagoni appena svegli del metrò nella coincidenza dei casuali incontri il nuovo giorno celebra rinascite ed orrori nel solito avvolgente odore di vita e di caffè.
Id: 48460 Data: 14/04/2018 14:33:22
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Gioele assomiglia al padre
Gioele assomiglia al padre, dicono, avrà forse domani barba e baffi, occhi scuri quelli sì, lo sguardo dei camini accesi e visioni verdi di cime bianche e ripidi sentieri. Avrà un talento naturale a dove mettere le mani e il cuore, un riflesso azzurro di cieli senza nuvole in affitto. Lo guardo muoversi nel mondo con le ali appena schiuse, versi in boccio come fiori appena nati. Una finestra aperta di sorrisi è la sua bocca, gorgoglia il fiato ed io rivedo nell’abbraccio il figlio. Forse, domani conterà le rughe sul mio viso ed io mi lascerò cullare come una bambina perché sai, un figlio è padre, e il padre è sempre figlio mio, oltre il tempo.
Id: 48195 Data: 28/03/2018 20:30:19
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Il bianco delle cose
Torno spesso al bianco delle cose la neve dei greppi, il muschio gelato il fiato nell’aria e i fiori del pruno nel vento che sfuma di rosa il ricordo del lino sfrangiato e il latte col pane. La curva del giorno nella bava di nebbia il bianco del mio dente perduto, il primo, e il sapore del sangue, la curva del viso appoggiato alle mani e il primo quaderno. L’abito bianco dei miei sette anni con fili di seta e due dita d’amore, nel profumo incantato dei gigli e la cera di candele appassite all’altare. Ho guardato fino a straziare gli occhi il riverbero immutato della neve, cercando nelle orme la logica dei voli, il perché del tempo e delle sillabe lasciate e non ho trovato nulla, solo bianco.
Id: 47573 Data: 28/02/2018 13:11:21
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Quel pulviscolo di sogni
Ha risvegli di parole lucide, la pioggia di strade lasciate a bagnarsi nella notte mentre il cielo negli affanni delle nuvole consuma le distanze tra i momenti più lontani come se fosse soltanto lo schiudersi di ciglia a misurare il tempo, o il fiato lasciato sospeso a quella vecchia lampada sorniona con cui ho diviso per anni la complicità dei miei silenzi. Ritrovo in quel pulviscolo di stelle abbandonate la lucidità del sogno tra le dune incantate del pensiero mi perdo e mi rinnovo in quelle orme già vissute con la carezza dei ricordi e il capriccio d’una nuova brezza e in controluce mi lascio rimirare come fossi l’alba.
Id: 47025 Data: 06/02/2018 17:22:34
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Il tempo non ritorna
Il tempo non ritorna Mia madre ha fatto la guerra senza aver mai imbracciato fucili col fiato di brina a buttarsi nei fossi nel gioco imparato a salvare la pelle. L’ha ricordato sempre quel rombo assordante, gli aerei bassi sulla piana nebbiosa e si correva tra stoppie annerite a cielo aperto giù proni dentro al fosso senza respiro, il freddo della terra e i cani a fiutar l’aria. Sentiva i loro passi, stivali alti e lingua dura cercavano ragazzi nascosti nelle stalle, partigiani che avrebbero ammazzato, guai a trovarli. Li avevano nascosti, come il pane buono, con l’odore dello sterco bruciato nei cortili vuoti. * Di quel cielo non è rimasto fumo le mani a volte fermano un ricordo tra le dita è solo un attimo, il tempo non ritorna.
Id: 46243 Data: 05/01/2018 16:52:30
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Giuda non è morto
Pioveranno botti e stelle, stanotte nelle città blindate di cemento si conteranno numeri all’indietro le grida nelle piazze e dai balconi. Sullo schermo auguri e i soliti sorrisi discorsi studiati a tavolino e futili promesse un anno si conclude, un anno nuovo è qui eppure la poltrona è sempre quella, ricca, tenuta bene al caldo e tramandata nella storia. Scorreranno immagini a ricordare neri eventi casette in legno su macerie innevate di vergogna strade sporche di sangue, sporche di rifiuti, sporche … mani mai lavate di uomini corrotti - Giuda non è morto ancora - sarà utile pregare, credere a una rivoluzione giusta sciogliere i capelli, togliere le spine dalle mani camminare sulle ceneri e dare un pasto ai poveri? Sarà un giusto sogno credere alle favole abbracciare l’uomo nero e piangere di gioia dividere il mio pane e bere vino nella piazza allungare la coperta e scaldare un poco il mondo.
Id: 46078 Data: 31/12/2017 14:05:04
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Altro non è
sotto questo cielo nudo slego le ore il tempo altro non è che un groviglio di vento.
Id: 46060 Data: 30/12/2017 20:28:38
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Come la prima volta
Questo buio caldo di noi questo buio che ci fa complici e antichi amanti nel sacro letto, di fianchi nel movimento della ruota e le dita un poco seduttrici e così amiche che le conosci già da tanto, ormai, eppure sono ogni volta nuove, sul ventre e dove il cielo inventa il paradiso. Di tutti i viaggi che non abbiamo mai viaggiato nelle città e le arance tra i gelsomini, solo la finestra aperta per immaginare il mondo, fuori, e io qui, con le tue braccia di sempre attorno, un poco esuberante per non sembrare vecchia, le spalline scese per svelare appena e fingere che il tempo da me non è passato sui glutei rosa che mordi con le mani e il fiato mi fa luce e storia nella memoria di questa sera solo nostra in cui ti amo, come la prima volta.
Id: 46030 Data: 29/12/2017 13:27:14
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Adesso è Natale
Ho fermato la neve ai vetri il bacio sotto il vischio mentre gli occhi bevono alle mani lo scorrere di luci e il tempo nelle ore sbriciolate dell’attesa. Ho ascoltato il volo d’angeli, il parlare delle stelle e i profumi dei ricordi coloravano le gote come rosse bacche d’agrifoglio. Ho contato gli attimi quando manca il respiro e l’emozione è la magia d’una notte è l’abbraccio, lo scricchiolio d’una carta dorata quella mano, accanto alla mia e la neve che ora può anche arrivare perché Natale è adesso.
Id: 46019 Data: 28/12/2017 20:51:35
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La corsa degli alberi
Come corrono gli alberi adesso nel disordine sparpagliato degli eventi in via di fuga contro il mondo e poi il vento cambia direzione, si piegano alti i rami senza foglie, e attendono come soldati in guerra gli spari dei cecchini. Li ho visti sai morire tutti in fila senza pietà o il preavviso di un’ultima sigaretta falciati sulla strada, luci accese di Natale, o sul ponte coi rintocchi del Big Ben. Ho sentito l’eco delle grida, il sangue sparso sopra a madre terra, e non ho compreso il senso dell’eccidio, non ho visto alcuna differenza di lezzo o di colore, rosso era per tutti uguale sangue che non verrà lavato dalla pioggia, sangue che vedrà spuntare ancora giorni sotto il pianto saggio delle foglie e l’inchino conscio e rispettoso d’altri alberi.
Id: 46014 Data: 28/12/2017 18:53:11
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