Caro Lucio l’anno che verrà non è come tu pensi
lui è troppo distante da me
e non serve che io scriva forte molto forte
Qui non va nulla da tempo non solo a causa del covid
ed io non ho parole da dire ai superstiti ai vinti
ai guerrieri agli esiliati ai diseredati ai sepolti
Non spero non m'illudo non sogno
le feste sono nei cuori di chi conosce la festa
sulla terra dove io sono
c’è violenza morte tristezza
e da mangiare e da bere
per chi non ha fame né sete.
Ho i miei silenzi eloquenti
lui è muto ed è sordo
In quest’anno che volge alla fine
non ho più fantasia.
Il mio momento è passato
e ne sono cosciente
intorno solo una folla di maschere,
nessuna novità all’orizzonte.
"Caro amico, ti scrivo, così mi distraggo un po'
e siccome sei molto lontano, più forte ti scriverò"
Da "L'anno che verrà" -Lucio Dalla-
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Rosetta Sacchi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.