E poi c’è domani
speranza e timori si abbracciano
E' uno strano tepore di spazi angusti
e di un tempo incommensurabile
è una nostalgia che duole
un andare avanti ed indietro per la stanza
vestendo le pareti di occhi che sorridono
o d'una bocca che sfoglia il senso dei pensieri
e di mani che raccontano di misteriosi silenzi
è un oblio che rompe il margine tra giorno e notte
e riscrive i tramonti e le lune e i desideri
è un rinascere tra nuvole e luce, frammentata
E poi c’è domani
un negare il male che ci circonda
e l’annegare in un mare che non conosciamo
un pianto che non sa di gioia nè di tristezza
un'onda anomala sul cuore
mentre la solitudine ritorna ancora
ed ancora ci corteggia
instancabile e perversa.
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