Vaghiamo sulla terra in un girone
che non sappiamo esistere al passaggio.
L’infanzia un tempo carica d’affanni
ora ritorna stagione di meraviglia.
E’ nero è incerto il giorno che ci attende
irto di ostacoli ed indecifrabile
e mette a repentaglio la meta
d’una quiete conquistata a gran fatica.
Indietro ci sono le speranze le prove superate
gli scogli l’infinito come ci appariva
ed i sogni-miraggi mai demoliti
propensi come eravamo all’entusiasmo
e alla fede di non essere soli nella vita.
Eravamo casti nei pensieri e nelle opere
ingenui persino nelle omissioni
Ora siamo cattivi prigionieri
del vuoto che abbiamo edificato.
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